lunedì 27 ottobre 2014

Iniziare la scuola

Qual è il problema?

L’inizio della scuola è il momento di transizione più importante nello sviluppo di un bambino e può intimorire sia i genitori che i figli.
L’inizio della scuola potrebbe essere la prima volta che voi e il vostro bambino vi separate per un lungo periodo di tempo. Per i bambini andare a scuola significa incontrare nuove persone, conoscere nuovi luoghi e imparare nuove regole da seguire, per voi invece significa ritornare al lavoro o doversi abituare a stare a casa da soli mentre il figlio è a scuola. Il cambiamento colpisce infatti l’intera famiglia.



Difficoltà per il bambino.

Per il bambino potrebbe essere difficile affrontare un momento di transizione come questo; ci sono molte difficoltà che deve affrontare: come la fine della prima infanzia e la perdita di un rapporto personalizzato con i genitori che diventano maggiori soprattutto se un fratello più piccolo rimane a casa e al contrario più accettabili se già un fratello è a scuola.
I bambini che devono appena iniziare la scuola si ritrovano a passare da essere i più grandi in un asilo dai 0 ai 3 anni ad essere i più piccoli nella scuola dai 4 agli 11 anni (secondo l’ordinamento scolastico inglese) e per questo possono sentirsi molto spaventati poiché devono anche imparare ad essere insieme ad altri bambini in una classe dove la maestra ha molte attenzioni concorrenti, a condividere i giocattoli e ad aspettare il proprio turno.
L’impatto sui bambini varia a seconda di quanto facile o difficile troveranno questa fase della loro vita, ma è molto comune che trovino delle difficoltà nell’affrontare questo cambiamento ed è quindi importante conoscere i diversi modi per aiutarli ad essere pronti a questo grande balzo. Per prima cosa è consigliabile parlare con il bambino su che cos’è la scuola, su cosa si basa e come sarà, potrebbe essere utile anche parlare della propria esperienza scolastica e prima dell’inizio della scuola cambiare gradualmente la quotidianità del bambino per avvicinarlo all’orario scolastico, quindi andare a letto prima e svegliarsi a un orario prestabilito.
Ci sono inoltre dei sentimenti negativi molto comuni che il bambino potrebbe provare nel primo periodo scolastico e potrebbe rivelarsi difficoltoso capire quale comportamento avere come genitore, vostro figlio che stava diventando grande potrebbe sembrare riacquistare degli atteggiamenti da piccolo.


Qui vi illustriamo alcune delle emozioni negative, quale impatto possono avere su vostro figlio e come potete aiutarlo.

Come potrebbe sentirsi vostro figlio
Rabbia
Ansia legata alla scuola
Ansia legata alla lontananza da casa
Gelosia

Rabbia
Vostro figlio potrebbe sentirsi arrabbiato con voi soprattutto se avete ripreso a lavorare, perché potrebbero sentirsi abbandonati.

Il comportamento che ne può derivare
Vostro figlio potrebbe non permettersi di provare tali sentimenti di odio per voi perché vi vuole bene, ma potrebbe emergere con altri comportamenti, per esempio contro dei fratelli o suoi coetanei o altre volte contro sé stessi facendo capricci.

Cosa potete fare per aiutare?
Potrebbe essere difficile occuparsi di questi scatti d’ira, ma dovete ricordare che sono segno che il bambino si sente sicuro abbastanza da mostrare apertamente le proprie emozioni. Il bambino sa che può manifestare la sua rabbia perché è amato e non sarà amato di meno se lo fa.
Mostrare il proprio amore dopo un momento di collera può aiutare, come dare un abbraccio, baci e dirgli che è normale essere arrabbiati e chiedergli se è arrabbiato per un motivo in particolare. Suggerite che la causa potrebbe essere la scuola e dategli l’opportunità di parlare delle sue paure. Potrebbe essere difficile e faticoso avere a che fare con questi comportamenti dopo una giornata stancante, ma è molto più salutare per vostro figlio parlare delle sue emozioni, piuttosto che reprimerle o farle emergere attraverso atti di bullismo nei confronti dei fratelli o amici.

Può essere difficile trattare con i bambini fanno i prepotenti nei confronti di coetanei. Spesso accade perché essi hanno difficoltà ad accettare specifici avvenimenti e a questa età i bambini hanno bisogno di un adulto sensibile che cerchi di capire il motivo dei loro comportamenti. Questo deve essere fatto sempre rimanendo decisi e inflessibili su quale sia un comportamento accettabile e quale no.

Ansia legata alla scuola
Molti bambini provano ansia a causa di persone e luoghi nuovi, paura per quello che non conoscono e preoccupazione per quello che succederà.

Il comportamento che ne può derivare
Questi sentimenti negativi possono manifestarsi contro altri bambini e portare a volte a forme di bullismo.
Vostro figlio potrebbe avere delle vere e proprie crisi qualora si renda conto di perdere il controllo.
Sentimenti di ansia possono condurre alla paura di determinate cose e quindi a fobie.
Potrebbe anche accadere che il bambino non manifesti queste fobie durante il giorno, bensì cominci ad avere incubi durante la notte. In questo caso la cosa migliore è parlare con il bambino poiché questi brutti sogni potrebbero anche essere causati da una necessità di maggiore attenzione da parte dei genitori che si manifesta durante la notte.

Cosa potete fare per aiutare?
È importante che parliate delle vostre esperienze scolastiche positive senza dimostrare le paure. Vostro figlio ha avuto delle esperienze in cui aveva paura di quello che poteva accadere, quindi ricordategli come ha affrontato e superato positivamente il disagio in quelle occasioni.

Coinvolgete il bambino in attività che possano mostrargli il lato positivo e divertente della situazione, come andare a fare acquisti per la scuola e prendere nuovi vestiti, materiale di cancelleria, libri per l’occasione in modo che provi anche entusiasmo, piuttosto che paura.
Date più informazioni possibili riguardo questa nuova esperienza in modo che non gli sia del tutto oscuro il suo destino, un’ idea potrebbe essere portarlo a visitare la scuola o il website dell’istituto.

Date a vostro figlio un libro, un giocattolo che possa portare a scuola e che gli ricordi il vostro amore creando un legame con la famiglia.

Le fobie e le paure irrazionali necessitano un ascoltatore comprensivo che prenda sul serio questi problemi cercando allo stesso tempo di risolverli.


Ansia legata alla lontananza da casa
I bambini possono provare ansia e preoccupazione perché lontani dai genitori e da casa perché abituati a vedervi durante il giorno e adesso potrebbero essere preoccupati per dove vi trovate o come state. Il sentimento peggiora se siete tornati a lavorare.

Il comportamento che ne può derivare
Comportamenti che ne possono derivare sono bullismo nei confronti di fratelli e coetanei, capricci, paure irrazionali o fobie e incubi.

Cosa potete fare per aiutare?
Rassicurate il vostro bambino raccontandogli la vostra giornata e chiedendogli cosa ha fatto durante la sua. Se avete ripreso a lavorare una buona cosa potrebbe essere far visitare al bambino il vostro posto di lavoro in modo che possa sempre immaginare dove siete e sconfigger la paura dell’ignoto.

In questo periodo di transizione potreste passare più tempo con vostro figlio alla sera e durante i weekend in modo che capisca che nonostante la separazione nelle mattine che passa a scuola, trovate comunque del tempo da dedicargli.

Gelosia
È molto comune che i bambini che iniziano la scuola siano gelosi dei fratelli più piccoli che invece rimangono a casa, perché ritornano alla fase in cui avevano bisogno delle cure materne e ritornano le gelosie che iniziavano a sparire.

Il comportamento che ne può derivare
Come conseguenza il rapporto con vostro figlio potrebbe peggiorare a causa dello sviluppo di litigi, bullismo e comportamenti violenti.

Cosa potete fare per aiutare?
È difficile capire cosa fare quando sembra che i fratelli si odino. La cosa più importante da ricordare è che avere a che fare con sentimenti di odio e gelosia è una parte vitale dello sviluppo infantile nell’ambiente sicuro della famiglia.
Ovviamente se le cose vanno fuori controllo è necessario che interveniate: è importante fissare dei limiti che riguardano un comportamento ragionevole ma è molto probabile che passi tutto in fretta. Potrebbe aiutare passare un po’ di tempo da soli con vostro figlio per ricordargli che ha ancora un ruolo speciale nella famiglia.


Vostro figlio potrebbe anche essere entusiasta di andare a scuola e non mostrare alcuna ansia o paura. Se questo è il vostro caso, battetevi una mano sulla spalla perché significa che il bambino si sente sicuro e pronto ad affrontare questo cambiamento da solo.


Difficile per voi

Questo può essere un periodo difficile anche per voi. Per alcuni genitori l’inizio della scuola del proprio figlio significa che non sono più richiesti e questo li mette molto in difficoltà, per questo motivo è importante che i genitori considerino l’impatto che questo evento ha sul loro benessere emotivo.
Può essere molto doloroso chiedere al figlio cosa ha fatto a scuola e ricevere come risposta “niente”, ma lo dicono solo perché hanno fatto tanto ed è è troppo per poterlo condividere. Voi siete ancora le persone più importanti nella vita dei vostri figli anche se potrebbe non sembrare quando dice di essere pieno di amici o insegnanti.

Può aiutare pensare che ci sono altri genitori che stanno vivendo una simile esperienza, quindi utile provare a stringere una relazione con loro. Potreste condividere questi sentimenti prendendo un the e godere di tempo trascorso con adulti, in modo da iniziare anche ad apprezzare il tempo che ora potete dedicare a voi stessi.

Se invece avete ripreso a lavorare potrebbe essere particolarmente difficile per voi destreggiarvi tra lavoro e famiglia. Assicuratevi perciò di avere l’aiuto del vostro partner e della famiglia e di amici se le cose diventano difficili. Una volta che vi abituerete alla routine vedrete che vi sentirete meglio e tutto vi sembrerà più facile.

Non sentitevi obbligate ad essere la mamma migliore del mondo, nessuna lo è e, al contrario, tutti i genitori che lavorano devono lottare per riuscire a fare entrambe le cose.


Tradotto da Martina Lavagnini dal sitohttp://www.tavistockandportman.nhs.uk/

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