Giochiamo in molti modi da bambini e da adulti, quando creiamo la nostra giornata e i nostri sogni. Il gioco ci permette di esprimere il nostro stato emotivo più profondo e di elaborare esperienze emozionali significative.
Il gioco in una
prospettiva storica
Freud (1977) pensava che, con il gioco, si potesse
comprendere come il bambino comunica e accoglie la propria esperienza emotiva.
Larga parte del gioco riguarda le relazioni significative del bambino con
genitori e fratelli. Osservando il gioco libero della mente possiamo percepire
il lavoro dell'inconscio del bambino. Anna Freud, Melanie Klein e Maria Montessori
spiegano come il gioco inquadri i sentimenti positivi e distruttivi del
bambino, le sue fantasie, le sue ansie. Il gioco ripetitivo manifesta anche
preoccupazioni ripetute che interferiscono con lo sviluppo di relazioni intime
(Hoxter, 1977). Se la vostra giornata è
stata impegnativa e tornate a casa per stare con vostro figlio potreste avere
difficoltà a mettervi in relazione con le esperienze emotive che il bambino ha
fatto, a meno che non giochiate con lui e lo guardate giocare. Può accadere che
i bambini temano di esprimere con parole i propri sentimenti, per paura che
questi siano inaccettabili e che per questo non saranno amati. È possibile
anche che abbiano represso i sentimenti negativi, che emergeranno solo con il
gioco. Ancora, è possibile che non abbiano l'abilità linguistica sufficiente ad
esprimere i propri sentimenti con le parole. Il gioco è un modo accettabile e
necessario di condividere ed elaborare i sentimenti. I giocattoli diventano
simboli di figure importanti della famiglia e della scuola. A volte un
giocattolo rappresenta un giorno una persona e un'altra il giorno dopo.
Perciò, se
potete disporre regolarmente di un momento, ogni settimana, per giocare con
ciascuno dei vostri figli separatamente, avrete la gioia di conoscervi meglio.
Vi renderete conto che vostro figlio sviluppa uno spazio interiore per pensare
in maniera più profonda, più complessa e amorevole. Costaterete il piacere e la
gratitudine del vostro bambino nel ricevere il dono più grande, il migliore...
un genitore amorevole che ha la capacità di essere presente, di accettare
pienamente l'onere delle emozioni di un bambino. Vi si spalancherà un nuovo
mondo di comprensione.
Il gioco d’immaginazione,
di esplorazione e il cervello
Date al
vostro bambino la possibilità di una relazione amorevole, piena d’immaginazione
e di esplorazione, attiverete il "sistema di ricerca" del cervello.
Quando questo sistema funziona, il vostro bambino avrà la voglia di vivere, la
curiosità, Io slancio e la motivazione che gli permettono di realizzare le sue
idee creative (non rovinate la sua curiosità esplorativa usando un genere di
disciplina che lo mortifica, altrimenti smetterà di esplorare). Se date al
vostro bambino l'opportunità di essere in contatto creativo con voi e con gli
altri bambini, attraverso il gioco d'immaginazione, potete aiutarlo sia a
ridurre le sostanze chimiche legate allo stress nel suo cervello sia ad
aumentare il numero di cellule cerebrali disponibili... sempre che le ricerche
sui topi siano valide. Suderland (2006) riferisce: "È stato fornito ai
topi un ambiente ricco di gioco interessanti e di interazioni sociali. Due mesi
dopo i topi avevano 50.000 neuroni in più in entrambi i lati del centro
dell'apprendimento e della memoria del cervello (l'ippocampo)».
Il gioco di movimento e
le cellule del cervello
Attenti se
abitate in città! I bambini deprivati di un gioco interattivo dal punto di vista fisico e sociale avranno difficoltà a
stare fermi e a concentrarsi. Uno studio ha riscontrato che i bambini deprivati
del gioco a scuola sviluppavano un disturbo da deficit di attenzione: erano
incapaci di stare seduti fermi e di concentrarsi. Il gioco fisico migliora lo
sviluppo dello strato superiore del cervello e di tutte le sue funzioni, come
la gestione delle emozioni e dello stress.
I lobi frontali sono stimolati dal gioco fisico. Perciò trovate qualche
momento per coinvolgere vostro figlio in un gioco di movimento, per farlo
giocare e ridere. Ad esempio, rotolarsi sul pavimento, saltare l'uno addosso
all'altro, farlo girare e poi fargli fare la statua, giocare al parco giochi,
fare la lotta, giocare a nascondino, alla cavallina... tutti questi giochi di
movimento sono importanti per il vostro bambino. Non pensate che solo le lezioni
siano importanti... anche il gioco fisico con voi e con altri bambini lo è! […]
Creare un momento
speciale per giocare
Quanti di voi hanno
giocato a sufficienza con i propri genitori?
Se non
l'avete fatto, avrete bisogno di opportunità di giocare e di imparare con Patrizia
Pasquini i modi per giocare con i vostri figli.
Prima di
tutto, perché non andare a casa e chiedere a vostro figlio se giocate abbastanza
insieme? Se la risposta è no, o anche se è sì, forse sarebbe bene pensare
insieme a me e poi insieme a Patrizia come sviluppare una comprensione più
profonda del gioco di vostro figlio. Vi suggerisco di creare momenti di gioco spontaneo
con il vostro bambino. Sarebbe utile segnare sulla vostra agenda tutte le
settimane un "momento speciale per giocare" regolare. Segnate una
mezz'ora che avete a disposizione ogni settimana. Fatelo un mese. Dovete
seguire il programma senza sgarrare, come fareste con il lavoro o con una
terapia. Se non vi sentite a vostro agio, pensate a qualcuno può giocare con
vostro figlio al posto vostro. Idealmente, un bambino dovrebbe essere impegnato
in un gioco sociale o in una comunicazione che coinvolge un adulto almeno per
un'ora al giorno! Il gioco fisico, come correre, giocare a palla, uno sport con
i genitori, dovrebbe essere teoricamente alternato con questo tipo di gioco,
che non richiede una grande attività muscolare.[…]
L'atteggiamento
dell'osservatore che partecipa
Perché il gioco sia utile per risolvere i
problemi dovete:
- essere un partner sensibile con cui il
bambino si sente sicuro;
- osservare con partecipazione, magari guidare
un poco, ma non dominare il gioco;
- trarre piacere dal gioco condiviso;
- avere ben presente che l'immaginazione, la
conoscenza, l'amore e l'aggressività possono tutti entrare nel gioco. Inoltre,
ci deve essere reciprocità tra parti neonate del bambino e il genitore, in
modo che il bambino possa sviluppare uno spazio interiore per pensare alle
proprie emozioni.
L'importanza del gioco
condotto dal bambino
Il gioco può contribuire a ridurre le sostanze
chimiche legate allo stress... se seguite e non dominate la conversazione.
Contribuisce anche a ridurre il comportamento aggressivo del bambino, se gli
consentite di esprimere i conflitti interiori, elaborandoli attraverso il gioco.
Con la partecipazione emotiva al gioco sorgeranno in voi pensieri che vi
metteranno nella condizione di comprendere i problemi che lo turbano... dovete
essere pronti a capire i sentimenti dolorosi del bambino. Non tentate di
"consolarlo" o di migliorare la situazione prima di aver compreso la sofferenza.
-Potete descrivere ciò che vostro figlio sta facendo. Ad
esempio: «Stai facendo un recinto attorno a tre agnellini, forse per
proteggerli?»
-Potete chiedergli di giocare...: «Posso giocare anch'io,
cosa vorresti che io facessi?»
-Potete toccarlo con affetto mentre gioca... fategli qualche
carezza affettuosa... un bacio, una mano posta delicatamente sulla spalla.
-Potete lodarlo: “E’ interessante!”
-Non potete criticare!
-Non potete
permettere di fare male a voi o ad altri.
Tratto da :
C.Busato Barbaglio, J. Magagna, P. Pasquini ; Tempo lineare osservare
conoscere, aiutare i bambini e i genitori; Associazione Genitori e Amici del
Tempo Lineare-Onlus; 2007 Roma.
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