martedì 20 gennaio 2015

Un momento speciale per giocare e pensare insieme

Vi proponiamo un intervento di Jeanne Magagna al gruppo seminariale Tempo lineare per una Cultura dell'Osservazione organizzato dall'Associazione Genitori e Amici del Tempo Lineare a Roma, che parteciparerà come relatrice al convegno organizzato dal nostro consorzio COME E PERCHE' SCEGLIERE L'ASILO NIDO.


Giochiamo in molti modi da bambini e da adulti, quando creiamo la nostra giornata e i nostri sogni. Il gioco ci permette di esprimere il nostro stato emotivo più profondo e di elaborare esperienze emozionali significative.

Il gioco in una prospettiva storica

Freud (1977) pensava che, con il gioco, si potesse comprendere come il bambino comunica e accoglie la propria esperienza emotiva. Larga parte del gioco riguarda le relazioni significative del bambino con genitori e fratelli. Osservando il gioco libero della mente possiamo percepire il lavoro dell'inconscio del bambino. Anna Freud, Melanie Klein e Maria Montessori spiegano come il gioco inquadri i sentimenti positivi e distruttivi del bambino, le sue fantasie, le sue ansie. Il gioco ripetitivo manifesta anche preoccupazioni ripetute che interferiscono con lo sviluppo di relazioni intime (Hoxter, 1977).  Se la vostra giornata è stata impegnativa e tornate a casa per stare con vostro figlio potreste avere difficoltà a mettervi in relazione con le esperienze emotive che il bambino ha fatto, a meno che non giochiate con lui e lo guardate giocare. Può accadere che i bambini temano di esprimere con parole i propri sentimenti, per paura che questi siano inaccettabili e che per questo non saranno amati. È possibile anche che abbiano represso i sentimenti negativi, che emergeranno solo con il gioco. Ancora, è possibile che non abbiano l'abilità linguistica sufficiente ad esprimere i propri sentimenti con le parole. Il gioco è un modo accettabile e necessario di condividere ed elaborare i sentimenti. I giocattoli diventano simboli di figure importanti della famiglia e della scuola. A volte un giocattolo rappresenta un giorno una persona e un'altra il giorno dopo.

Perciò, se potete disporre regolarmente di un momento, ogni settimana, per giocare con ciascuno dei vostri figli separatamente, avrete la gioia di conoscervi meglio. Vi renderete conto che vostro figlio sviluppa uno spazio interiore per pensare in maniera più profonda, più complessa e amorevole. Costaterete il piacere e la gratitudine del vostro bambino nel ricevere il dono più grande, il migliore... un genitore amorevole che ha la capacità di essere presente, di accettare pienamente l'onere delle emozioni di un bambino. Vi si spalancherà un nuovo mondo di comprensione.

Il gioco d’immaginazione, di esplorazione e il cervello

Date al vostro bambino la possibilità di una relazione amorevole, piena d’immaginazione e di esplorazione, attiverete il "sistema di ricerca" del cervello. Quando questo sistema funziona, il vostro bambino avrà la voglia di vivere, la curiosità, Io slancio e la motivazione che gli permettono di realizzare le sue idee creative (non rovinate la sua curiosità esplorativa usando un genere di disciplina che lo mortifica, altrimenti smetterà di esplorare). Se date al vostro bambino l'opportunità di essere in contatto creativo con voi e con gli altri bambini, attraverso il gioco d'immaginazione, potete aiutarlo sia a ridurre le sostanze chimiche legate allo stress nel suo cervello sia ad aumentare il numero di cellule cerebrali disponibili... sempre che le ricerche sui topi siano valide. Suderland (2006) riferisce: "È stato fornito ai topi un ambiente ricco di gioco interessanti e di interazioni sociali. Due mesi dopo i topi avevano 50.000 neuroni in più in entrambi i lati del centro dell'apprendimento e della memoria del cervello (l'ippocampo)».

Il gioco di movimento e le cellule del cervello

Attenti se abitate in città! I bambini deprivati di un gioco interattivo dal punto di  vista fisico e sociale avranno difficoltà a stare fermi e a concentrarsi. Uno studio ha riscontrato che i bambini deprivati del gioco a scuola sviluppavano un disturbo da deficit di attenzione: erano incapaci di stare seduti fermi e di concentrarsi. Il gioco fisico migliora lo sviluppo dello strato superiore del cervello e di tutte le sue funzioni, come la gestione delle emozioni e dello stress.  I lobi frontali sono stimolati dal gioco fisico. Perciò trovate qualche momento per coinvolgere vostro figlio in un gioco di movimento, per farlo giocare e ridere. Ad esempio, rotolarsi sul pavimento, saltare l'uno addosso all'altro, farlo girare e poi fargli fare la statua, giocare al parco giochi, fare la lotta, giocare a nascondino, alla cavallina... tutti questi giochi di movimento sono importanti per il vostro bambino. Non pensate che solo le lezioni siano importanti... anche il gioco fisico con voi e con altri bambini lo è! […]

Creare un momento speciale per giocare

Quanti di voi hanno giocato a sufficienza con i propri genitori?

Se non l'avete fatto, avrete bisogno di opportunità di giocare e di imparare con Patrizia Pasquini i modi per giocare con i vostri figli.

Prima di tutto, perché non andare a casa e chiedere a vostro figlio se giocate abbastanza insieme? Se la risposta è no, o anche se è sì, forse sarebbe bene pensare insieme a me e poi insieme a Patrizia come sviluppare una comprensione più profonda del gioco di vostro figlio. Vi suggerisco di creare momenti di gioco spontaneo con il vostro bambino. Sarebbe utile segnare sulla vostra agenda tutte le settimane un "momento speciale per giocare" regolare. Segnate una mezz'ora che avete a disposizione ogni settimana. Fatelo un mese. Dovete seguire il programma senza sgarrare, come fareste con il lavoro o con una terapia. Se non vi sentite a vostro agio, pensate a qualcuno può giocare con vostro figlio al posto vostro. Idealmente, un bambino dovrebbe essere impegnato in un gioco sociale o in una comunicazione che coinvolge un adulto almeno per un'ora al giorno! Il gioco fisico, come correre, giocare a palla, uno sport con i genitori, dovrebbe essere teoricamente alternato con questo tipo di gioco, che non richiede una grande attività muscolare.[…]

L'atteggiamento dell'osservatore che partecipa

 Perché il gioco sia utile per risolvere i problemi dovete:

 - essere un partner sensibile con cui il bambino si sente sicuro;

 - osservare con partecipazione, magari guidare un poco, ma non dominare il gioco;

 - trarre piacere dal gioco condiviso;

 - avere ben presente che l'immaginazione, la conoscenza, l'amore e l'aggressività possono tutti entrare nel gioco. Inoltre, ci deve essere reciprocità tra parti neonate del bambino e il genitore, in modo che il bambino possa sviluppare uno spazio interiore per pensare alle proprie emozioni.

L'importanza del gioco condotto dal bambino

 Il gioco può contribuire a ridurre le sostanze chimiche legate allo stress... se seguite e non dominate la conversazione. Contribuisce anche a ridurre il comportamento aggressivo del bambino, se gli consentite di esprimere i conflitti interiori, elaborandoli attraverso il gioco. Con la partecipazione emotiva al gioco sorgeranno in voi pensieri che vi metteranno nella condizione di comprendere i problemi che lo turbano... dovete essere pronti a capire i sentimenti dolorosi del bambino. Non tentate di "consolarlo" o di migliorare la situazione prima di aver compreso la sofferenza.

-Potete descrivere ciò che vostro figlio sta facendo. Ad esempio: «Stai facendo un recinto attorno a tre agnellini, forse per proteggerli?»

-Potete chiedergli di giocare...: «Posso giocare anch'io, cosa vorresti che io facessi?»

-Potete toccarlo con affetto mentre gioca... fategli qualche carezza affettuosa... un bacio, una mano posta delicatamente sulla spalla.

-Potete lodarlo: “E’ interessante!”

-Non potete criticare!

-Non potete permettere di fare male a voi o ad altri.

Tratto da : C.Busato Barbaglio, J. Magagna, P. Pasquini ; Tempo lineare osservare conoscere, aiutare i bambini e i genitori; Associazione Genitori e Amici del Tempo Lineare-Onlus; 2007 Roma.



Nessun commento: